Cibo e Vini
La varietà dei paesaggi è la ricchezza del Sannio. Fin dalla Preistoria i pastori percorrevano con greggi e mandrie i ‘tratturi’ ancora visibili attraverso l’Appennino: zone quindi ricche di tipici formaggi ed insaccati. Sulle colline e nelle valli già i Sanniti e poi i loro conquistatori Romani coltivavano quei ‘pilastri’ dell’antichità: grano, vite e ulivo.
Da origini così antiche, attraverso i secoli ed i cambiamenti, questa regione ha maturato una ricca offerta di cibi, prodotti e vini tipici e rinomati.
E’ difficile scegliere se gustarli visitando i produttori, nelle loro cantine o frantoi, o nei ristoranti, o immergendosi nelle Fiere e Sagre che si succedono come le stagioni.
In Primavera sagre del fungo ‘Virno’, dei carciofi e degli asparagi; in Estate Festival della Falanghina, dell’Aglianico e la Festa del Grano; in Autunno sagre della mela Annurca, della castagna, e del cinghiale. Infine per l’Inverno ecco il Torrone ed il movimentato ‘Torneo della Ruzzolata del Formaggio’.
I Vini, gli Olii ed i Formaggi del Sannio
L’opinione più accettata è che la vite sia stata introdotta dai Fenici e dai Greci proprio sulle coste della Campania e da lì abbia felicemente colonizzato il resto dell’Italia.
Di certo i primi Romani ebbero già modo di apprezzare il vino dei loro giurati nemici Sanniti! Sempre i Greci, consideravano l’ulivo il più importante dono di Athena: la storia dell’albero e del suo prodotto non è meno antica e nobile.
Inoltre fino dalla Preistoria i pastori delle zone interne guidavano le loro greggi e mandrie attraverso queste montagne, alla ricerca di pascolo, seguendo e tracciando con il ritmo delle stagioni, i Tratturi millenari.
I Vini
Aglianico (anticamente per i Romani Hellenico) è l’uva rossa da cui si produceva e si produce anche il Falerno. Oggi intorno al Monte Taburno si possono apprezzare le diverse interpretazioni di questo importante vino rosso, corposo, pieno di carattere e molto portato all’invecchiamento in botte.
Falanghina è un’uva a buccia bianca pure anticamente di casa in queste zone come sulla costa. I migliori produttori la vinificano in purezza e ne ricavano vini dal fruttato all’aromatico a seconda dell’uso di affinamento in legno.
Piedirosso e Coda di Volpe sono altri due vitigni (rosso e bianco come i nomi suggeriscono) che da cui si traggono in questa zona vini da gustare.
Gli Olii
Anche nell’olio extra vergine d’oliva i coltivatori più attenti, organizzati nelle Denominazioni di Origine Protetta, forniscono prodotti dalle sorprendenti varietà di sapore ed aromi: spesso si sentono il carciofo, l’erba tagliata, il pomodoro e frutti. Le qualità di oliva più tipiche sono: Ortolana, Racioppella, Leccino.
I Formaggi
Vengono usati sia il latte vaccino (e di bufala), che quello ovino e caprino. Sono prelibati la mozzarella e provola di bufala, il Caciocavallo di Castelfranco, e dalla locale pecora laticauda il Pecorino del Fortore. Tradizionalmente non possono mancare i salumi: le specialità vanno dal capocollo, alla soppressata, dal lardo Casertano, al prosciutto di Pietraroja.